“Epigrafi, iscrizioni e scritte storiche nel territorio saviglianese: facciate esterne delle chiese, edifici pubblici e privati”
Nel corso dei miei studi mi sono ripetutamente confrontato con il modus operandi della disciplina epigrafica e ho avuto modo di acquisirne impostazione scientifica, approccio e terminologia specifica: di tutto questo bagaglio metodologico intendo avvalermi per soddisfare le necessità e le finalità del progetto in esame, nella piena consapevolezza dell’urgente necessità di studiare, contestualizzare, raccogliere e catalogare il cospicuo patrimonio epigrafico del territorio saviglianese, evitandone – per quanto possibile – la dispersione, l’errata interpretazione e, soprattutto, l’obliterazione.
Allo scopo di ottemperare al meglio alle ambiziose finalità di questo corposo ed impegnativo progetto, è mia intenzione avvalermi di specifici strumenti di ricerca, fonti dirette e indirette e precise metodologie epigrafiche, il tutto unito da una ragionata e capillare rassegna autoptica del patrimonio epigrafico disperso fra il centro storico, le periferie e le frazioni rurali del Comune di Savigliano, di cui verrà effettuata una attenta schedatura, ricalcata, per quanto possibile, sull’impostazione metodologica del Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL), comprendente: riproduzione fotografica digitale, trascrizione, traduzione, interpretazione critica e contestualizzazione storico-topografica delle singole epigrafi, raggruppate secondo un criterio tematico (ad es. iscrizioni dei luoghi di culto, iscrizioni celebrative istituzionali, dedicazioni, ecc.).
Il corpus delle fonti storiografiche, artistiche ed archivistiche riguardanti la città di Savigliano, e in generale il suo patrimonio artistico, fortunatamente risulta assai ricco e vario: di esso mi avvarrò sistematicamente, integrando ad una innovativa attività di catalogazione epigrafica tutti i dati di contesto desumibili dalle classiche opere storiografiche di Turletti e Novellis, accompagnandole con la ricca produzione d’ambito storico-artistico fiorita nei decenni scorsi sul patrimonio artistico, architettonico e culturale di Savigliano.
Da un punto di vista operativo, intendo suddividere l’intero territorio saviglianese in regioni di studio, focalizzandomi sui singoli quartieri del centro storico e delle periferie, sugli specifici edifici di culto (particolarmente pregni di documentazione epigrafica) e sulle varie frazioni rurali; condurrò precise ispezioni autoptiche di queste regioni, accumulando materiale fotografico ed annotazioni di aspetti contestuali delle singole epigrafi, auspicabilmente avvalendomi altresì della memoria storica e delle conoscenze “di prima mano” di residenti del luogo e anziani testimoni delle dinamiche insediative e storico-sociali degli edifici di interesse epigrafico.
Sotto questo aspetto, è mia intenzione stimolare l’interesse della cittadinanza nei confronti del patrimonio epigrafico privato, oltreché pubblico, e avvalermi dell’ausilio di privati cittadini, trasformandoli in attivi contributori della raccolta e dello studio della “memoria di pietra” della nostra città, invogliandoli anche a divulgare e mettere a disposizione della collettività il materiale informativo relativo ad iscrizioni private. Dal punto di vista pratico, a tal fine ho strutturato questo sito internet, “www.saviglianodipietra.it”, invitando i miei concittadini ad inviarmi e a condividere con me fotografie e indicazioni contestuali di epigrafi non visibili sul suolo pubblico, corredate da eventuali preziose informazioni sulla storia materiale e le notizie tramandate per via orale. Chi non avesse dimestichezza con computer e internet può facilmente reperire i miei recapiti sulla stampa locale e sulle locandine, al fine di prenotare e concordare un mio diretto sopralluogo.
Una volta raccolto e schedato il materiale, suddiviso in filoni tematici e/o topografici, ritengo non sarebbe arduo individuare e proporre interessanti percorsi di visita, articolati e culturalmente stimolanti, miranti anche ad accorciare le distanze fra centro, periferie e frazioni, spesso trascurate nelle loro ricchezze culturali. La redazione di un esaustivo e sistematico catalogo epigrafico – la cui mancanza spicca quale significativo vulnus nella storia degli studi su Savigliano –, raggiungerebbe lo scopo di radunare i “disiecta membra” del disperso patrimonio locale di epigrafi, contribuendo altresì, mi auguro, a stimolare ulteriori approfondimenti e a valorizzare il patrimonio epigrafico della città, accrescendo nei suoi talvolta ignari abitanti la consapevolezza di tale ricchezza, condita – perché no? – da una punta di campanilistico orgoglio.